Descrizione
L’irripetibile e irresistibile mix di buon senso, buon calcio e buoni giocatori portò un bonario allenatore “di provincia” (pur essendo milanese, della Bovisa) a inventare una squadra straordinaria che mise in riga la fortissima Juve di Platini, la Roma di Conti e Falção, l’Inter di Spillo e Kalle, il Toro di Dossena e tutte le altre pretendenti.
Gli ingredienti?
Spalle ben coperte con gente massiccia e vecchie volpi come Fontolan, Volpati e Ferroni, la classe e la visione di uno straordinario Tricella, infine un ineffabile Garella tra i pali. Centrocampo di muscoli e fosforo con Briegel, Bruni, Sacchetti e Di Gennaro. In avanti un connubio letale di atletismo e astuzia con Elkjaer e Nanu Galderisi.
Il risultato?
Lo Scudetto 1984-85.
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